Recensione
Andare al ristorante, a Varese, significa spesso andare al "Bologna". Il locale, vera e propria istituzione della città, è da anni ritrovo abituale di autorità cittadine, sportivi, giornalisti, artisti e celebrità a vario titolo; quel che si dice un locale in voga, insomma, ma senza nessuna concessione al "trendy". Grazie alla sapiente gestione del titolare Cesare, il ristorante mantiene inalterati i suoi pregi: semplicità, ambiente rustico, porzioni generosissime e prezzi abbordabili. Se qualche pecca bisogna trovarla, è nel poco coltivato legame con la cucina del territorio, peraltro subito bilanciato dall'ampiezza del menu; e inoltre nel servizio che l'affollamento rende un po' confusionario, a dispetto della buona volontà e della cortesia del personale.
L'accoglienza rende subito l'idea di cosa aspetta i visitatori: l'antipasto si presenta sotto forma di un tagliere ricolmo di salumi interi a disposizione dei clienti, tra cui spiccano per bontà salamino e pancetta cotta (discreti gli altri: salame piccante, coppa, lardo, mortadella, porchetta). Non basta: ci sono anche enormi barattoli ricolmi di cipolline e cetrioli sott'aceto, salsiccia cruda, tomini sott'olio, e per di più gnocco fritto con salsiccia e peperoni, insalata capricciosa, fagioli e nervetti o carpaccio di crudo e ananas. Dopo questo oceanico benvenuto c'è chi si ferma, chi prosegue con il primo o il secondo (in questo caso i prezzi si aggirano sui 35 euro) e chi, come le Locuste, decide di provare tutto. La cantina non è fornitissima ma presenta alcune bottiglie dall'ottimo rapporto qualità-prezzo: più che discreti i vini delle cantine Mezzacorona, tra cui il Marzemino e il Cabernet.
I primi - serviti in genere a tre a tre - presentano un'ampia gamma di preparazioni: un'istituzione il risotto Chianti e toma, ottimi anche i tagliolini agli asparagi mentre le pappardelle al cinghiale e funghi porcini sono meno entusiasmanti del previsto. Discreti gli gnocchi alla salsiccia. I secondi mettono a disposizione qualsiasi possibile taglio di carne: tagliata, costata, fiorentina, filetto al pepe verde, all'aceto balsamico, alla rucola o al gorgonzola. La cottura talvolta può lasciare insoddisfatti: meglio specificare le proprie preferenze all'atto dell'ordinazione (anche se farsi ascoltare non è facile). Dolci semplici ed essenziali: buona la crema di riso al cioccolato caldo, ci sono anche meringata, sorbetto e affogato al caffé. In conclusione di pasto restano sul tavolo numerose bottiglie di grappa a disposizione dei clienti: ottime quella al Pinot nero e lo Snaps alle fragoline di bosco.