Recensione
La carne alla griglia non passa mai di moda, con buona pace del vegetarianesimo. Da decenni le simil-steakhouse all'americana hanno preso piede incontrastate anche nel nostro paese, grazie alla relativa semplicità della formula, e per fortuna alle grandi catene si sono aggiunti numerosi locali più curati e personalizzati. The Angus, aperto ormai da qualche anno a pochi km da Como, è uno di questi: rispetto ad altri ristoranti ha la particolarità di dedicare grande attenzione non solo alla provenienza delle carni, ma anche al loro taglio, proponendo così qualche specialità meno consueta. Il locale è ormai un punto di riferimento nella zona, nonostante i prezzi non esattamente bassi (non tanto quelli della carne ma di tutto il resto, che in questi casi fa la differenza) e il servizio non sempre puntuale: la qualità delle materie prime vince su tutto.
Due le proposte di menu completo, "argentino" (35 euro) e "americano" (40 euro), che comprendono oltre alla carne anche un antipasto. Per la verità il carpaccio di Angus servito con il menu "made in USA" non è esaltante e la differenza di prezzo con la carta neppure così elevata; meglio quindi puntare su altro, come il gustoso tagliere di gnocco fritto e salumi o il tomino in crosta di polenta. Suscitano qualche curiosità i primi piatti, tra cui spiccano naturalmente le tagliatelle al ragù di Black Angus al coltello, ma si fanno valere anche quelle al ragù di cervo, oppure i ravioli di Angus brasato con burro, salvia e pecorino.
Inutile dire però che la sostanza arriva dalla griglia, sotto forma di carni di ogni tipo, ma rigorosamente di provenienza americana. Come accennato, oltre ai grandi classici come rib eye o t-bone, è possibile scegliere anche una serie di tagli meno noti, come la flank steak (ricavato dalla zona del costato) o il chuck flap (dal collo del bovino), o ancora la caratteristica entrana argentina (il diaframma). La carne è di ottima qualità, tenera e saporita, anche se la presentazione potrebbe essere migliore: i piatti caldi in ghisa rischiano di rovinare la cottura, e i contorni sono trascurabili. Un plus sono invece le diverse tipologie di sale, tra cui quello nero dell'Himalaya. Interessanti i dolci al cucchiaio, dal tiramisù al cheesecake.
La cantina è piuttosto ben fornita e ospita anche proposte dal buon rapporto qualità-prezzo come l'onesto Damatrà della cantina Casafrancoli.
Il ristorante organizza, ogni giovedì sera, serate a tema dedicate a carni particolari (sashi irlandese, vacca vecchia di San Sebastian, pezzata rossa friulana ecc.)