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Il Capestrano Il Capestrano Hot

Il Capestrano

Indirizzo

Via / piazza
via G.F. Pizzi 14
Città
Milano
Regione
Lombardia
Provincia
Milano

Informazioni

Giorno di chiusura
domenica
Orari
mezzogiorno e sera
Coperti
80
Prezzi
55-60 €
Carte di credito
Note
Prenotazione consigliata

Contatti

Telefono
02-5693345
FAX
02-56610579
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Il Capestrano
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Opinione autore

Il Capestrano 2020-09-30 15:25:35 Locuste
Voto medio 
 
7.0
Qualità 
 
9.0
Quantità 
 
8.0
Servizio 
 
8.5
Prezzo 
 
2.5
Opinione inserita da Locuste    30 Settembre, 2020
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Recensione

Data di visita
Settembre 16, 2020
Recensione
È difficile gustare a Milano la cucina abruzzese più genuina (e, secondo i locali, non è facilissimo neppure in Abruzzo): al di là di un paio di indirizzi "storici", sono pochi i ristoranti in grado di proporre un menu al contempo rispettoso della tradizione e attento alla qualità delle materie prime. Quest'ultimo, però, è sicuramente il caso del Capestrano, legato alle radici fin dall'insegna: nome e logo, infatti, si ispirano al famoso Guerriero di Capestrano, antica scultura rinvenuta in Abruzzo che testimonia le origini del popolo italico. Insomma, da queste parti il rispetto per le specialità regionali - rigorosamente descritte in dialetto - è sacro, e anche l'ambiente (elegante, ma dal sapore vagamente rurale) lo testimonia. Certo, tutto questo ha un prezzo ed è piuttosto elevato, superiore ai 55 euro per un pasto completo; inevitabilmente il conto incide sul giudizio finale, anche se siamo davvero di fronte a uno di quei casi in cui ogni euro è ben speso.

Fin dagli antipasti (10-14 euro) si respira profumo d'Abruzzo: ci sono le classiche pallote cacio e ova (polpette di pane raffermo con uovo, formaggio e salsa al pomodoro), il pane di Avezzano con la scamorza, la pizz' e foje (pizza di granturco con verdure, tra cui il peperone dolce di Altino, presidio Slow Food). E poi ci sono formaggi e salumi, tra cui si segnala la ventricina nelle sue due versioni: quella del vastese (a fette) e quella teramana (spalmabile). Tra i primi (14-15 euro) assolutamente da non perdere le tagliatelle aquilane al ragù bianco d'agnello, con limone, ginepro e pecorino di Castel del Monte, ma anche i cazzellitt' di Scanno (gnocchetti con cime di rapa, alici e peperoncino); nella stagione giusta si possono gustare anche zuppe e minestre come le tipiche sagne con i fagioli.

Ovviamente tra i secondi domina la brace, e sulla brace dominano gli arrosticini: rigorosamente fatti a mano e a base di carne di pecora, davvero spettacolari (14 euro per 6 pezzi). Ma altrettanto saporiti sono l'agnello arrosto (24 euro) e le costine di pecora (18 euro) con laccatura all'aceto, miele ed erbe. In alternative, pecora "aj'e cotture" (stracotto alle erbe), trippa alla pennese e persino tartare di pecora. Non sono da meno i dolci (6-10 euro), dal classico parrozzo alla "pizza doce", sorta di versione abruzzese della zuppa inglese, senza tralasciare il tiramisù all'abruzzese e gli originali gelati, come quello allo zafferano. Infine, come digestivo non può mancare un bicchierino di genziana, amarissima e aromatica.

Abbiamo lasciato per ultima la carta dei vini, ma non perché meriti meno attenzione: vi sono rappresentate tutte le principali cantine della regione, da Emidio Pepe a Masciarelli passando per Pasetti e Marramiero. Consigliato, per rapporto qualità-prezzo, l'Ilico delle cantine Illuminati.
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