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Slow Wine 2012

Pubblicato Sabato, 29 Ottobre 2011 12:27
Le prove generali dello scorso anno sono andate bene, anzi benissimo: l'idea di Slow Food di una "guida-non guida", basata sull'analisi del territorio e non sui punteggi, ha funzionato alla grande. Tanto da aprire un intero sito dedicato ad assaggi, degustazioni e notizie di settore. E oggi i due curatori Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni ci riprovano: esaurito l'effetto sorpresa del debutto, Slow Wine 2012 trabocca comunque di novità e di spunti interessanti. Ben 1904 le cantine recensite, più di 9000 vini ("mai nessuna guida ha osato tanto" dicono a Pollenzo), con una serie di riconoscimenti su misura: chiocciole e bottiglie, che i lettori di Osterie d'Italia conoscono già molto bene, ma anche Vini Slow, Vini quotidiani, Grandi vini e le attesissime monete, 147 in tutta Italia, che identificano le cantine dal miglior rapporto qualità-prezzo. Il tutto occupa la bellezza di 1216 pagine a un prezzo tutto sommato più che abbordabile: 24 euro. Non solo: per le prossime settimane è annunciato anche il lancio di un'applicazione per smartphone, mentre a gennaio la versione tedesca della guida uscirà sulla rivista "Der Feinshmacker" e sono in fase di completamento gli accordi per l'edizione inglese.
Anche per la presentazione non si sono risparmiati gli sforzi: la nuova edizione è stata svelata al pubblico nel corso di un'intensa due giorni enogastronomica alla Fiera di Rho, alla presenza di 500 produttori che hanno poi allietato i pomeriggi dei visitatori con le degustazioni dei loro vini più riusciti. Tra i relatori Roberto Burdese, presidente di Slow Food, Marco Bolasco, numero uno della casa editrice, e i due curatori della guida, ma anche Luisito Perazzo, sommelier del ristorante Dolce Vita di Milano, e Tiziano Gaia, ricercatore e giornalista enologico.

"Slow Wine - dice Bolasco - non è una guida qualunque: la nostra base associativa fortemente radicata sul territorio ci consente di raccogliere testimonianze dirette dai viticoltori e individuare tendenze in ambito produttivo e commerciale. Una macchina organizzativa difficile da gestire, ma i dati di vendita e gli apprezzamenti ricevuti ci hanno dato conferme". E i due responsabili spiegano la filosofia della guida: "Ciò che conta è la visione globale della viticoltura, per questo abbiamo inserito parametri di giudizio nuovi, che comprendono anche valori come il rispetto dell'ambiente, del paesaggio e dell'identità territoriale. Concetti forse un po' complessi, che hanno avuto - e hanno tuttora - bisogno di maggiore attenzione anche da parte degli appassionati, dei critici e dei produttori". Concetti che sono alla base anche di altri progetti di Slow Food, come il Forum "Salviamo il paesaggio - difendiamo i territori" presentato sabato 29 ottobre a Cassinetta di Lugagnano: "L'agricoltura ha un ruolo fondamentale nel disegnare il nostro paesaggio - ricorda Burdese - che però è a rischio sotto l'attacco della nuova edilizia. Gli obiettivi del Forum sono il censimento degli edifici vuoti e una legge d'iniziativa popolare che ponga una moratoria all'occupazione dei suoli fertili, il nostro bene comune più importante".

Tornando alla guida, a questo proposito è da segnalare un'interessante novità dell'edizione 2012, che oltre ad esaminare, come già lo scorso anno, la storia e i metodi produttivi di ogni singola cantina e la provenienza delle uve, dedica una particolare attenzione anche alla presenza di eventuali certificazioni biologiche e biodinamiche. Tra i riconoscimenti, particolare attenzione eritano i Grandi Vini, assegnati alle bottiglie migliori dal punto di vista organolettico, i Vini Slow, i più legati al territorio e alla tradizione, e i Vini Quotidiani, meno costosi, adatti per essere consumati "a tavola".