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...E sai cosa bevi

Pubblicato Martedì, 08 Aprile 2008 10:39
C'è una bevanda che unisce tutto il nostro paese, dalla Valle d'Aosta alla Sicilia. Indovinato? Risposta sbagliata: parliamo della birra. Ebbene sì, a dispetto di tutti i pregiudizi che decantano le passioni esclusivamente enofile degli italiani e, per converso, dipingono la birra come un passatempo per rozzi vichinghi, ormai da anni la "geografia alcoolica" dello Stivale è mutata, e di parecchio. Per rendersene conto sarebbe bastato fare un giro al Salone della Birra Artigianale e di Qualità, ospitato da Fiera Milano City tra il 28 e il 31 marzo 2008. L'evento, organizzato dall'Associazione Degustatori Birra, ha riscosso come già l'anno scorso un notevole successo di pubblico, con afflusso particolarmente intenso nelle giornate di sabato e domenica; ma non è tanto questo a impressionare, quanto la moltiplicazione degli stand: in un anno i microbirrifici italiani sono "lievitati" (ci si passi il gioco di parole) fino a restituire, già al primo colpo d'occhio, la sensazione di un universo in piena espansione.
Saranno il costo sempre più abbordabile degli impianti e l'esiguo spazio necessario per la loro installazione; sarà la crescente domanda di un pubblico che non si accontenta più della sola produzione industriale; sarà l'innato desiderio di sperimentazione che porta a esplorare nuovi gusti e nuovi aromi; sta di fatto che il settore va, come si suol dire, a tutta birra.

Oltre alla quantità, sembra crescere notevolmente (sempre a uno sguardo d'insieme) anche la qualità delle produzioni artigianali. Intendiamoci: non siamo strenui difensori della raffinatezza fine a se stessa e tantomeno vogliamo prendercela, moralisticamente, con le "cattive" multinazionali. Però è un fatto evidente che, mentre fino a qualche anno fa era vero l'opposto, oggi è difficile trovare tra le grandi marche birre che possano reggere il confronto con la produzione "casereccia".
Tra le ragioni della diffusione delle birre "alternative" c'è anche il fatto che molti birrai, gratificati dal successo, hanno aperto i propri pub e locali dove smerciare i loro prodotti. Casi ormai celebri come il Birrificio Italiano di Lurago Marinone hanno fatto scuola, e negli ultimi anni sono spuntati emuli di tutto rispetto, presenti al salone con i propri stand: tra questi citiamo il Birrificio Baüscia di Milano e il pub-ristorante Novecento di Casatenovo (LC), che anche nella nuova gestione continua a proporre ottime birre artigianali accompagnate da fritture e carni alla griglia. Degno di menzione infine il Birrificio Ostiense Artigianale di Ostia lido, con ben 9 tipologie diverse della bevanda di Gambrinus.

Passando alle birre vere e proprie, da segnalare la folta rappresentanza della Lombardia, non soltanto per la vicinanza geografica: pare proprio che in questo settore la nostra regione, che purtroppo spesso si rivela tutt'altro che all'avanguardia nel campo dell'alimentazione e della gastronomia, abbia trovato nuovo slancio. Oltre ai successi ottenuti lo scorso anno dal Birrificio L'Orso Verde di Busto Arsizio, segnaliamo anche l'intera produzione del Birrificio Menaresta di Carate Brianza, nella quale spicca l'originalissima Bockstaele Dirk, ambrata scura prodotta con farina di carruba.
In ordine sparso, ecco altri assaggi che hanno colpito la nostra fantasia: la chiara Germana del barese Birrificio Svevo, che ben si accompagna alla scura doppio malto Imperium vincitrice lo scorso anno del primo premio. La delicata New Morning del Birrificio del Ducato di Roncole Verdi di Busseto. L'eccezionale Martellina, un'ambrata doppio malto all'inconfondibile gusto di miele di castagno, prodotta dal Mostodolce di Prato. La Glu Glu del simpatico SorA'LaMA' di Vaie, in provincia di Torino. L'intera produzione, ancora acerba ma interessante, del birrificio Gilac di Val della Torre (sempre Torino) e infine quella del 32 via dei Birrai di Treviso, a cui abbiamo già dedicato un'apposita recensione.
Non possiamo chiudere senza un cenno alle birre internazionali, arrivate da noi grazie a importatori come Beer Concept Italia e a rivenditori come Rocca: nella sterminata varietà di birre presenti spicca la splendida stout O'Hara, prodotta nella cittadina irlandese di Carlow. Non a caso la guida Bridgestone dice che "rappresenta la più dura critica che sia stata mossa alle birre di massa"...