Trattoria del Corso Trattoria del Corso Hot

Trattoria del Corso

Indirizzo

Via / piazza
corso Garibaldi 12
Città
Milano
Regione
Lombardia
Provincia
Milano

Informazioni

Giorno di chiusura
nessuno
Orari
mezzogiorno e sera, lunedì solo mezzogiorno
Coperti
50
Prezzi
35-40 €
Carte di credito

Contatti

Telefono
02-72004524
Sito internet
E-mail
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Trattoria del Corso
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Opinione autore

Trattoria del Corso 2012-05-18 22:07:27 Locuste
Voto medio 
 
7.1
Qualità 
 
7.0
Quantità 
 
7.5
Servizio 
 
8.0
Prezzo 
 
6.0
Opinione inserita da Locuste    18 Mag, 2012
Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 2013
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Recensione

Data di visita
Ottobre 12, 2013
Recensione
Della vecchia Trattoria del Corso è rimasto soltanto il nome, e anche quello solo a uno sguardo superficiale: se si guarda bene, infatti, da qualche tempo a questa parte sull'insegna è comparsa la dicitura "Da Erre", in pratica la firma dello chef Riccardo Minati, che negli ultimi due anni ha cercato di ritagliarsi la sua nicchia in un corso Garibaldi da sempre affollatissimo di locali. Il ristorante, che dopo un passato glorioso aveva visto decisamente decadere la propria reputazione, ora ha tutti i numeri per sfondare di nuovo: la location centralissima a due passi da Brera e dal Castello Sforzesco, un ambiente minuscolo reso però più arioso e confortevole dall'aggiunta di un secondo piano, un look accattivante ma senza eccessi. In più, il ristorante ha puntato tutto su una ricetta semplice e non troppo costosa come quella della bourgouignonne, proposta in varie versioni e in grado di svolgere egregiamente il ruolo di piatto unico anche per compagnie relativamente numerose. Se proprio si vuole trovargli un difetto, apparentemente il locale è ancora un po' alla ricerca della sua identità, in bilico tra la formula del menu fisso (che strizza l'occhio a una clientela giovane e non troppo sofisticata) e qualche ambizione più creativa e raffinata. Ma l'esperimento, visti anche i prezzi non proibitivi per la zona, merita un seguito.

Una cosa è certa: al personale la fantasia non manca, come dimostrano gli immaginifici dipinti realizzati da un ex dipendente, con la tecnica del gesso, sulla grande lavagna che orna una delle pareti. E l'atmosfera è destinata a contagiare la clientela, visto che la copertina di ogni menu è costituita da una piccola lavagna su cui disegnare con gli appositi gessetti: un modo simpatico per ingannare il tempo in attesa delle ordinazioni!
Il menu in sé, peraltro, non è poi così voluminoso: come si è detto, l'architrave è la foundue bourguignonne, piatto che a dispetto del suo nome non contiene alcuna "fonduta" e tantomeno viene dalla Borgogna, bensì dalla Svizzera. Si tratta, per chi non lo sapesse, di dadini di carne da infilzare in acuminati spiedini e cuocere nell'olio bollente o nel brodo, per mezzo di una speciale pentola riscaldata da un fornellino a gas. Per prezzi variabili dai 25 ai 35 euro a persona, il ristorante la propone in diverse varianti: con carne di manzo, maiale e tacchino, di solo manzo, di Angus argentino o addirittura di pesce. Nulla da eccepire sulla qualità delle materie prime. La carne è accompagnata da senape, maionese, maionese all'aglio e da un'ottima salsa al Jack Daniel's; il tutto preceduto da un tagliere di salumi e servito in abbinamento ad abbondanti patate al forno. Inutile dire che, come recita la lista stessa, non si tratta solo di "un semplice piatto, ma di uno speciale momento conviviale": insomma, se si è in gruppo è la scelta ideale, e infatti la bourgouignonne è disponibile per un minimo di due commensali.

Il resto dell'offerta gastronomica, che merita una valutazione approfondita, è comunque incentrato prevalentemente sulle carni rosse: fanno eccezione qualche antipasto, come la delicata caponata di gamberi in agrodolce, e alcuni primi tra cui i bucatini cacio e pepe. Molti i piatti ispirati alla tradizione, anche se con qualche variante nella presentazione e negli ingredienti: troviamo così i mondeghili (tipiche polpette milanesi), la pasta alla carbonara, un'appetitosa tartare di manzo, la cotoletta alla milanese, l'ossobuco con risotto - non disponibile però al momento della nostra visita - e varie tipologie di tagliata. Non fanno eccezione alla regola i dolci, anche se nel tiramisù la scelta dello chef è da rivedere: all'eccellente crema di mascarpone non rende giustizia la sostituzione dei biscotti con poco "amichevoli" cialde. A fine pasto, meritevolmente offerte dalla casa, arrivano in tavola tre fiaschette di grappa, limoncello e mirto. Quanto ai vini, non manca qualche bottiglia interessante (Montepulciano d'Abruzzo) ma la selezione andrebbe decisamente ampliata, soprattutto nella fascia di prezzo più bassa.
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