Opinione scritta da Locuste

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Ristoranti
 
2012-05-16 13:13:35 Locuste
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6.9
Qualità 
 
7.5
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6.0
Servizio 
 
7.0
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7.0
Opinione inserita da Locuste    16 Mag, 2012
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Ottobre 14, 2005
Recensione
Premettiamo che il ristorante è stato visitato nel corso dell'annuale Rassegna Gastronomica del Lodigiano, con un menu appositamente studiato per l'occasione. Da rivedere dunque in condizioni "normali", ma sarebbe una revisione piacevole perché il locale, ampio ed accogliente, si è dimostrato capace di conciliare la tradizione con l'ottima qualità. Fin dall'insegna la cucina promette sontuosi pranzi a base di selvaggina, dall'anatra alla lepre, accompagnate magari da polenta in quantità. Il tutto a prezzi piuttosto abbordabili e in una posizione comoda, facilmente raggiungibile anche da Milano.

Ma veniamo al menu della Rassegna che prende il via con la principale specialità locale: la raspadüra di grana lodigiano, davvero immancabile nella zona. Si prosegue con un ricco piatto di salumi: coppa, lardo agli aromi, salame crudo. Da gustare anche le tipiche rane "imburaciade" e la frittatina con salsiccia e porri; un assaggio di cotechino e salamella calda chiude il quadro degli antipasti che rimangono la nota più lieta della serata. Antipasti da accompagnare naturalmente con uno o più bicchieri del verace Sancolombano della casa.

Due i primi presentati dal ristorante: ottimi gli gnocchetti di patate e spinaci ai formaggi e noci, peccato solo per il condimento un po' scarso. Meno originali, benchè fatti in casa, i ravioli al burro e salvia con stracotto di scottona. La polenta accompagna poi due secondi: oca di cascina in umido (solo per gli amanti del genere) e rosticciata con lombo, salsiccia, cipolle e mele, dal sapore delicato e per nulla banale. L'unico inconveniente è l'abbondanza delle porzioni, non del tutto soddisfacente. Si chiude infine con il dolce: ciambella rustica con crema di cioccolata calda, all'altezza del resto.
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Ristoranti
 
2012-05-16 13:10:38 Locuste
Voto medio 
 
6.8
Qualità 
 
7.0
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7.5
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6.5
Opinione inserita da Locuste    16 Mag, 2012
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Aprile 18, 2010
Recensione
L'anima alternativa e un po' fricchettona di Rimini sopravvive, ma non bisogna cercarla sotto gli ombrelloni del lungomare, bensì nel cuore del centro storico. La frequentata pizzeria "La Bussola", dopo il radicale restyling del 2006, ha dedicato ampio spazio all'alimentazione biologica e naturale, con un intero menu vegetariano e specialità a base di farina di farro e kamut, una varietà di grano duro coltivata solo con metodi biologici. Saggiamente, però, la famiglia Casadei (si può immaginare nome più tipico?) non ha voluto scontentare la clientela più tradizionalista, continuando a sfornare anche piatti "normali" e soprattutto pizze, in ben 80 diverse varietà. Il risultato è che il locale, malgrado l'atmosfera un po' troppo asettica e modernista, continua a essere un punto di riferimento per chi frequenta le antiche vie del centro.

Pizza a parte, la lista è suddivisa in tre parti: ai menu a base di carne e di pesce si affianca, come detto, quello vegetariano. Ovviamente è quest'ultimo a destare la maggiore curiosità, con sperimentazioni anche ardite come la piadina di farro, i ravioli di kamut o addirittura il carpaccio di seitan (un alimento proteico a base di glutine che sostituisce la carne nelle diete vegetariane). Da assaggiare, ma non per tutti i palati. Chi ha gusti più tradizionali può affidarsi al personale per scegliere il pesce fresco del giorno: tra gli antipasti si trovano comunque, in tutte le stagioni, la discreta insalata di seppie e gamberi o il polpo con olio e limone, il tutto in porzioni apprezzabilmente abbondanti.

Anche i primi sono diversificati a seconda del menu scelto: gli spaghetti all'arrabbiata si accompagnano così ai delicati ma ben riusciti tagliolini alle vongole, carote e basilico. Tra i secondi si può optare per il roastbeef (nulla di eccezionale) o per il baccalà con polenta, vera specialità della casa. La portata migliore sono senz'altro i dolci: ottima la panna cotta ma soprattutto il dolcissimo mascarpone con le fragole e la debordante torta alle noci e cioccolato. Discreta scelta di vini della zona ma anche un bianco della casa, senza pretese, può andare bene.
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Ristoranti
 
2012-05-16 13:00:45 Locuste
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6.9
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8.5
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7.0
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7.5
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Opinione inserita da Locuste    16 Mag, 2012
Ultimo aggiornamento: 16 Mag, 2012
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Aprile 30, 2010
Recensione
Un'anonima e assai poco affascinante periferia, ben lontana dalle meraviglie architettoniche del centro, accoglie il visitatore sconcertato all'ingresso di questa trattoria fiorentina. Che, malgrado tutte le apparenze, è una pietra miliare della ristorazione locale: alle spalle secoli di storia, a partire dal fondatore Egiziano Barducci detto Burde fino agli attuali proprietari, i membri della famiglia Gori. Tra gli arredi d'epoca spiccano soprattutto le bottiglie della fornitissima (e preziosissima) cantina: da questo punto di vista il locale è un punto di riferimento. La cucina, aperta soltanto il venerdì e il sabato sera (indispensabile dunque prenotare), propone tutti i classici della tradizione locale senza mai sgarrare. Attenzione ai prezzi che, oltre ai ricarichi su vini e coperto, possono giocare qualche brutto scherzo, soprattutto se il menu include la fiorentina.

Antipasto da non perdere per nessun motivo: valgono un assaggio sia i crostini con fegatini, sia i saporiti salumi del luogo, fra cui prosciutto crudo, finocchiona, sopprassata e lardo in conca, da gustare naturalmente con abbondante accompagnamento di pane toscano. Primi altrettanto legati alle tipicità regionali: ribollita, pappa al pomodoro e un'ottima minestra di farro con fagioli. Incuriosisce la pasta al sugo finto. La carta dei vini, come detto, è sterminata e anche limitandosi alla Toscana c'è da scegliere tra centinaia di bottiglie: alcune preziosissime, altre un po' più abbordabili. Può essere una buona idea provare la DOCG Chianti Rufina, la più piccola delle sottosezioni nel Chianti: la versione delle cantine Frascole è più che consigliabile.

Passando ai secondi, si è già accennato alla bistecca fiorentina, un caposaldo del locale: qualità decisamente buona, prezzo rispettoso della media cittadina. Importante informarsi sulle dimensioni prima di ordinare. Molto interessante, anche se in quantità più ridotte, il pollo rosso, che al di là del colore inconsueto ha dalla sua anche un sapore particolarmente intenso; da provare anche il bollito misto in brodo con gallina, zampetti e ventricini di maiale. Abbondanti i contorni di fagioli all'uccelletto, patate al forno e verdurine. Chi volesse optare per un dolce difficilmente sbaglierà ordinando una delle torte fatte in casa, ma ci sono anche i classici cantuccini e vin santo (con bottiglia a disposizione della clientela). Un indirizzo da visitare anche per conoscere le ultime novità in termini di eventi enogastronomici in programma nella zona.

Da leggere il blog del locale: http://vinodaburde.simplicissimus.it
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Ristoranti
 
2012-05-16 12:56:27 Locuste
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6.9
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7.5
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8.5
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5.5
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6.0
Opinione inserita da Locuste    16 Mag, 2012
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Luglio 16, 2011
Recensione
Se altrove vi abbiamo parlato di una Rimini inconsueta e lontana dagli stereotipi, in questa occasione non corriamo lo stesso pericolo: siamo proprio nel cuore della Riviera più caotica e vacanziera, popolata di turisti dell'Est europeo (che hanno ormai largamente sorpassato i classici tedeschi) e di giovani o meno giovani scavezzacolli in cerca di divertimento notturno. A due passi dal litorale fioccano ristoranti, bar e piadinerie di livello decisamente altalenante: si va dall'onesta pizzeria alla vera e propria trappola per turisti. In questo senso il Buongustaio è un'isola felice, grazie all'insospettata e ottima qualità della sua cucina a base di pesce fresco; l'ideale per compagnie numerose in cerca di qualcosa in più di un "riempitivo" per lo stomaco. Peccato per il servizio non sempre all'altezza della situazione.

Va detto che il primo impatto con il ristorante non è dei migliori, tra arredamenti un po' kitsch, musica a volume troppo alto e schermi televisivi in funzione (ci sono anche i tavolini esterni, ma è davvero difficile trovarli liberi). I dubbi però svaniscono quando ci si trova di fronte ai piatti, ivi comprese anche le pizze, davvero interessanti. Il cuoco non va tanto per il sottile nei condimenti e l'aglio regna incontrastato, ma per le più che discrete cozze alla marinara questo non è un difetto. Peccato per la scarsa quantità, giustificata con un opinabile "non volevamo dirvi che non c'erano"... Senza problemi invece il vino della casa, un discreto bianco di Custoza a prezzi più che accessibili; anche la cantina è piuttosto fornita.

Sul piano della quantità il ristorante si rifà abbondantemente con gli splendidi tagliolini allo scoglio, serviti direttamente nella pentola: ottima la pasta all'uovo ma soprattutto il condimento di gamberoni, scampi, cozze, vongole, totani e prelibati granchietti. Altrettanto straripante il fritto misto con calamari, sogliole e sardine tra i "pezzi" più gustosi. La grigliata di carne non è così entusiasmante ma si mantiene ampiamente sopra la sufficienza. Per finire classico bicchierino di limoncello e un conto non esagerato che può soddisfare ogni tipo di clientela.
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Ristoranti
 
2012-05-16 12:51:56 Locuste
Voto medio 
 
6.5
Qualità 
 
7.0
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Opinione inserita da Locuste    16 Mag, 2012
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Agosto 27, 2010
Recensione
Costruire una storia meravigliosa partendo da un clamoroso falso è una specialità in cui gli americani non hanno nulla da imparare. E nel varcare la soglia di una delle 32 sedi del Bubba Gump non si può fare a meno di credere, almeno per un attimo, che davvero questa fortunata catena di ristoranti sia nata nel profondo Sud negli anni Settanta, per poi ispirare il film "Forrest Gump". In realtà, è l'esatto contrario: il primo Bubba Gump fu fondato a Monterey nel 1996, due anni dopo l'uscita del film. Ma ciò non ha impedito di realizzare un vero e proprio tempio ispirato all'antieroe dell'Alabama: maxischermi che replicano ossessivamente le immagini del film di Zemeckis, camerieri che propongono difficilissimi trivia a tema e persino una riproduzione della panchina di Forrest! Se poi il locale in questione sorge all'interno di un altro capolavoro della finzione come il Pier 39, un vecchio molo trasformato in centro commerciale, l'illusione è completa...

Dietro questa rutilante facciata c'è un menu basato, inutile dirlo, su un unico ingrediente: "gamberi arrosto, bolliti, grigliati, al forno, saltati", per citare il monologo del film. Freschezza e qualità delle materie prime, da preferire come sempre nelle loro versioni più semplici e meno elaborate, sono fuori discussione; le porzioni, comunque, sono meno esorbitanti di quanto si vorrebbe fare intendere e i prezzi non bassissimi. Si può iniziare con qualche appetizer come i cajun shrimp (con salsa piccante) o lo shrimper's net catch, gamberi ripassati nella birra; altra opzione interessante lo shrimp po' boy, panino ai gamberi. Nel menu ci sono anche due pagine di cocktail vagamente tropicali, ma la scelta migliore è la birra locale Anchor Steam.

Tra i piatti forti del locale vanno senz'altro segnalati i dumb luck coconut shrimp (al cocco), il bucket of boat trash (una sorta di frittura di paranza con gamberi, pesce e chele d'aragosta), il roboante "I'm stuffed!" shrimp (gamberoni ripieni di granchio) e soprattutto lo shrimper's heaven, quattro diversi tipi di gamberi al cartoccio. Sorprendono positivamente i Lt.Dan's drunken shrimp, con salsiccia e salsa al bourbon; c'è anche la variante "italiana" "...of course we have scampi!", da evitare, per la presenza dei malefici "linguini" e di aglio a profusione. Per chi volesse sbizzarrirsi non mancano il pesce fresco, come mahi mahi e red snapper, il granchio e l'aragosta, anche se sicuramente Bubba non approverebbe!
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Ristoranti
 
2012-05-16 12:48:29 Locuste
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6.8
Qualità 
 
6.5
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6.0
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7.0
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7.5
Opinione inserita da Locuste    16 Mag, 2012
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Giugno 29, 2006
Recensione
Questo semplice e tranquillo ristorante di cucina marinara non sorge, a dispetto del nome, sul porto, ma a metà strada tra quest'ultimo e il centro della città di Brindisi. Locazione che nulla toglie ai meriti della cucina: nonostante che le ambizioni del locale siano apparentemente assai limitate, e il suo ruolo spesso confinato a quello di semplice pizzeria, la qualità di base è più che discreta e si presta a una veloce sosta sia a pranzo, sia a cena. Particolarmente apprezzabile il servizio, affabile e cortese. Anche i prezzi generalmente non superano i 25 euro per un menu completo.

Inutile dire che il consiglio è quello di orientarsi sui piatti di pesce, come i pregevoli antipasti misti, ma non mancano anche preparazioni di terra: la mozzarella di bufala, servita con prosciutto crudo, è una presenza costante. Tra i primi meritano particolare attenzione le orecchiette pomodoro e cacio, tipiche della cucina locale; saporite e originali anche le linguine con gamberi rossi di Gallipoli. I secondi si orientano prevalentemente sul pesce con tutte le preparazioni più classiche, dalla grigliata al fritto misto.
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Ristoranti
 
2012-05-16 12:46:33 Locuste
Voto medio 
 
6.1
Qualità 
 
6.5
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8.5
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7.5
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2.0
Opinione inserita da Locuste    16 Mag, 2012
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Dicembre 08, 2007
Recensione
Che il ristorante di Gianni, anzi "del" Gianni (al secolo Giovan Battista Valveri, proprietario anche del "Giallo" di via Milazzo) sia famoso in città, non c'è alcun dubbio. Per rendersene conto basta varcare le soglie del locale e osservare l'interminabile "tappezzeria" di fotografie dei frequentatori VIP: politici, calciatori, cantanti, divi tv. Al di là di questo aspetto che ci interessa relativamente, La Briciola può essere considerato un compendio dei difetti e dei pregi dei ristoranti meneghini. Una conferma che anche a Milano, pur dietro una facciata un po' kitsch, si può gustare una cucina di qualità più che discreta; ma anche che, purtroppo, la si paga a caro anzi carissimo prezzo. Il conto finale (non meno di 60 euro) appare infatti sproporzionato rispetto al livello del locale e anche alcuni dettagli, come il coperto a 5 euro e il supplemento del 15% per il servizio, fanno un po' storcere il naso.

Per chi voglia (e possa) tralasciare questi "inconvenienti" economici, il ristorante offre tutti i vantaggi derivanti da un'esperienza quasi trentennale: ambiente molto curato, servizio preciso e puntuale nonostante la grande affluenza, cucina decisamente internazionale e slegata dal territorio, ma senza sbavature di rilievo. Tra gli antipasti non mancano alcune ricercatezze come patè de foie gras o avocado con gamberetti, ma si può anche optare per una semplice bresaola di cavallo o un piatto di affettati misti, polpette e mozzarelline. Piuttosto ristretta la scelta dei primi, in evidenza risotto con asparagi e gamberetti e gnocchi ai quattro formaggi.

In compenso la lista si rifà ampiamente con i secondi: vastissimo assortimento di carni, in tutti i tipi di preparazioni (dalla griglia alle insalate), e soprattutto di carpacci crudi o scottati al forno. Segnaliamo in particolare il carpaccio alle erbe di Provenza e quello alla parmigiana con melanzane, ma anche la tagliata al songino. In lista anche qualche secondo di pesce, soprattutto molluschi e crostacei. I dolci, che peraltro hanno prezzi decisamente poco invitanti (dai 12 euro in su!), spaziano dal soufflé caldo al caffé al budino di panna cotta. Si chiude con il caffé servito con cantucci al cioccolato fuso.
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Ristoranti
 
2012-05-16 12:44:36 Locuste
Voto medio 
 
6.6
Qualità 
 
6.5
Quantità 
 
7.5
Servizio 
 
6.0
Prezzo 
 
6.5
Opinione inserita da Locuste    16 Mag, 2012
Ultimo aggiornamento: 02 Agosto, 2012
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Luglio 28, 2012
Recensione
Anni di militanza gallaratese fanno di questo simpatico ristorante uno dei veterani della cucina etnica nel varesotto. Rispetto al passato, e soprattutto in confronto con altri locali di matrice sudamericana, lo Yes Brasil riserva assai meno spazio alla cura dell'atmosfera (anche se in particolari occasioni organizza anche spettacoli folcloristici, a pagamento, con musica e balli latini) e bada decisamente al sodo anche nel menu, che ruota tutto intorno al churrasco. A provare la genuinità della proposta, comunque, basta l'inequivocabile provenienza brasiliana di tutto il personale; l'offerta piuttosto invitante dal punto di vista economico (un menu completo ha il prezzo di 35 euro bevande incluse) assicura poi al ristorante un notevole successo di pubblico.

I sapori sono quelli classici di questa tipologia di locale: fagioli, carne e riso dominano la scena, offrendo un campionario ristretto ma comunque soddisfacente della cucina brasiliana. Il piatto forte, il churrasco, è costituito da una serie di diverse portate alla griglia, tra cui salsiccia, tacchino con pancetta, agnello, lonza di maiale e costine. Naturalmente a chiudere la rassegna arriva anche l'immancabile picanha, o codone che dir si voglia. È anche possibile ordinare separatamente le singole portate, meglio però affidarsi allo chef che di volta in volta porta in tavola la carne appena "sfornata", assicurando anche una consistente dose di bis.

Come da tradizione il churrasco è accompagnato da numerosi contorni: insalata russa, farofa (farina di manioca), peperoni sott'olio, verdure varie e riso bianco da accompagnare con la classica fejoada a base di fagioli neri. Sostanzialmente il menu finisce qui, al di là di qualche portata di pesce di scarso interesse. Ottimi invece i cocktail della casa, tra i quali è naturalmente da preferire la caipirinha. Disponibili comunque anche il vino della casa e diverse birre brasiliane come la Brahma (per quanto lo stesso personale confessi di preferire quelle europee!). In generale un ottimo indirizzo per una cena economica e senza pretese, anche se sul piano della qualità si potrebbe auspicare qualche sforzo in più.
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Ristoranti
 
2012-05-15 15:25:45 Locuste
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6.5
Qualità 
 
7.5
Quantità 
 
8.0
Servizio 
 
5.0
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5.5
Opinione inserita da Locuste    15 Mag, 2012
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Agosto 06, 2008
Recensione
Percorrere la lunga e tortuosissima provinciale che collega Alghero a Bosa richiede pazienza, ma ne vale la pena: non soltanto per arrivare alla pittoresca cittadina che si trova al termine del tragitto, ma anche per ammirare lo splendido panorama lungo il percorso, e fermarsi in uno dei rari ristoranti della zona a gustarsi il tramonto. Fatto questo, magari oltre a un lauto pasto di pesce ci sarà da mangiarsi anche le mani: non si capisce infatti perché un ristorante come la Casa del Vento, con tutte le carte in regola per il successo (location in primis), debba cadere in banali trascuratezze e ingenuità che ne compromettono in parte la resa. Peccato perché il ristorante, nonostante i prezzi piuttosto alti, offre piatti di mare di qualità più che discreta in porzioni decisamente abbondanti.

Qualche sorpresa negativa al momento di ordinare: ma se il non voler rivelare gli ingredienti dei piatti è tutto sommato un vezzo che fa sorridere, servire il vino in un'anonima brocca trasparente presentandolo come un "Argiolas" sarebbe decisamente da evitare. Comunque, il consiglio è quello di optare in avvio per il ricco antipasto misto di mare, comprendente fra l'altro la saporita agliata di gattuccio, una delicata insalata di mare con gamberi e cozze, e poi ancora calamari in guazzetto e carpaccio di pesce spada. In alternativa si può optare per un piatto di cozze alla marinara, di arselle o per un semplice prosciutto e melone.

Piuttosto fantasiosi almeno nel nome i primi: le "segretissime" pennette alla Casa del Vento sono condite con pesto, panna, cozze e vongole. E magari con qualche sasso, com'è capitato a noi... se non altro a testimonianza della genuinità del piatto. Altri condimenti a disposizione: ricci, pomodoro e vongole, bottarga per finire con i classici spaghetti alla pescatora. Poi arriva il pesce a seconda della disponibilità: noi abbiamo assaggiato gli ottimi gamberoni alla vernaccia (nella foto), senz'altro il piatto migliore della casa. Discreta la grigliata mista, un po' ridotta la porzione dei calamari fritti; in lista anche scaloppine alla vernaccia e gamberoni alla griglia. Tra i dolci assolutamente da preferire le classiche seadas, qui presentate con una graditissima spolverata di scorze d'arancio.
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Ristoranti
 
2012-05-15 15:18:43 Locuste
Voto medio 
 
6.8
Qualità 
 
6.5
Quantità 
 
7.0
Servizio 
 
7.5
Prezzo 
 
6.0
Opinione inserita da Locuste    15 Mag, 2012
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Novembre 13, 2008
Recensione
Come per altri locali della provincia di Lodi, anche questo è stato visitato nel corso della benemerita Rassegna Gastronomica del Lodigiano, manifestazione che ormai da una ventina d'anni consente a curiosi e appassionati di degustare menu a prezzo fisso tipici del territorio. Fatta questa doverosa premessa, ci limitiamo a un giudizio sommario sulla cucina del locale che, nel resto dell'anno, ha un menu assai più "esterofilo" e meno legato alla tradizione. Il ristorante, che occupa i locali di un'antica cascina una volta usata come fornace, gode di un piacevole arredamento e di sale molto accoglienti, disposte su due piani; è molto conosciuto nella zona anche per la sua attività di pizzeria.

Venendo al menu della Rassegna, da annotare le porzioni piuttosto generose e una certa discontinuità nella qualità: complessivamente non memorabile, ma con un paio di "punte" di alto livello. Si inizia con un equilibrato piatto di antipasti comprendente salame lodigiano, lardo filettato (eccellente), frittata alle cipolle, cipollotti al Balseto (tipico condimento a base di aceto e mosto) e l'originale, ma non del tutto riuscito bignè ripieno di stracchino. Il bis di secondi è altalenante: non entusiasmano i ravioloni di brasato al burro erborinato, un po' troppo asciutti, mentre è davvero ottimo il risotto alla zucca con barbetta di Raspadüra di Tipico Lodigiano. Per chi ancora non lo sapesse, quest'ultimo è un formaggio locale di media stagionatura da "raspare" con la grattugia.

Il secondo proposto dalla casa, lo stracotto di manzo ai funghi, si rivela di discreto livello nonostante la presentazione tutt'altro che invitante; colpisce di più, però, il condimento a base di verzini lodigiani e verze, esemplare per la stagione autunnale. Completa il menu un bis di formaggi lodigiani serviti con composte della casa e miele locale. Come dolce si fa apprezzare la torta alle mele profumata al limone anche se l'abbinamento con gelato alla vaniglia non è adattissimo alla stagione. Tra i vini è naturalmente da privilegiare il Sancolombano, unica DOC della zona, ma si fa rispettare anche l'IGT Roverone imbottigliato dall'azienda agricola Nettare dei Santi.
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