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Nuova Osteria Tripoli
 
Nuova Osteria Tripoli 2012-05-25 14:27:11 Locuste
Voto medio 
 
8.0
Qualità 
 
9.5
Quantità 
 
7.5
Servizio 
 
8.5
Prezzo 
 
6.5
Opinione inserita da Locuste    25 Mag, 2012
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Recensione

Data di visita
Dicembre 08, 2006
Recensione
Far sembrare ovvie le cose difficili è una delle arti (non l'unica) che portano all'eccellenza. Ed è proprio questa la via seguita dal ristorante di Moreno Sgarbi, padrone di casa atipico, dotato sì del giusto orgoglio per le peculiarità uniche del suo locale, ma anche di una buona dose di ironia e della capacità di non prendersi troppo sul serio. Così l'osteria Tripoli (nessuna suggestione libica, è tutto rigorosamente mantovano) si presenta nel segno della tradizione, ma anche nella meticolosa cura dei particolari: dall'olio di Trani fino al pane fatto a mano, tutto è accuratamente studiato senza per questo risultare meno spontaneo e gradevole. E il servizio, accompagnato da un'incisiva ma non invasiva colonna sonora jazz, non è da meno.

Il menu cambia di stagione in stagione e si divide in due parti: una tradizionale, l'altra "alternativa" con piatti non meno interessanti. Tra gli antipasti molto caratteristico è il Tripolo, composto da polenta e cospeton (una sorta di aringa dal gusto prepotente), psin putana marinà (pesciolini marinati) e frittatina coi saltarei (gamberetti d'acqua dolce). Chi preferisce i salumi può optare per il morbidissimo gnocco fritto della casa. Ispira anche il sorbir di agnoli in brodo di carne. I primi: eccellenti i tortelli di zucca, conditi con burro e salvia o con salsiccia mantovana e pomodoro. Da provare anche i bigoli con sardelle, semplici quanto efficaci; si entra invece nella sperimentazione con le ottime tagliatelle ai cuori di carciofo e pancetta.

Il risotto viene servito soltanto il giovedì a pranzo, il perché lo spiega lo chef: i 40 minuti richiesti dalla preparazione toglierebbero troppo tempo agli altri piatti. Poco male quando si può contare su un secondo lussuoso come la selezione di formaggi accompagnata da mostarde, composte e gelatine di frutta. I formaggi, serviti su un piatto ad orologio, spaziano dalla toma d'alpeggio al Fiore sardo; da segnalare la mostarda di pesche e cipolle e il miele al melone. Come secondo non mancano altre proposte: tra i più appetitosi il luccio in salsa con polenta e il filetto di manzo pancettato con salsa al Porto. Per il capitolo dolci basti citare il debordante tortino al cioccolato fondente con cuore di uva fragolina, servito con zabaione.

Un capitolo a parte merita il bere: una selezione di vini mantovani, prevalentemente Lambrusco, Cabernet e Merlot (da ricordare il Carpino Garda della cantina Ricchi), ma anche birre artigianali, dal momento che il locale è sede della Confraternita del Luppolo. In particolare abbiamo provato la Costa Cacao, birra scura a bassa fermentazione del Birrificio Bibo di Bologna.
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