Recensione
Già in diverse occasioni abbiamo avuto modo di occuparci di Isola, il quartiere di Milano passato in pochi anni da zona degradata a punto di riferimento della "movida" meneghina. Oggi l'area pullula di bar, hamburgerie, ristoranti e persino birrifici artigianali, e per alcuni locali il successo è stato tale da spingere all'apertura di una nuova sede. Questo è appunto il caso della Trattoria del Marinaio, che alla "storica" location di via Civerchio ha affiancato di recente quella - vicinissima - di via Pepe, oggetto della nostra visita. La formula è più semplice che mai: cucina marinara, di ispirazione pugliese, a prezzi decisamente competitivi per il panorama cittadino. Il tutto si sconta con qualche piatto un po' standardizzato, ma in generale il livello medio è più che soddisfacente e il conto finale (sui 35 euro) alla portata di tutte le tasche.
Il ristorante è famoso innanzitutto per i suoi crudi di pesce, freschi e prelibati: tartare di tonno e salmone, gamberi rossi e scampi (tutto a 10 euro) e plateau di frutti di mare (15 euro a persona). In alternativa ci sono insalata di polpo, capesante e scampi al gratin, cozze alla barese e la classica impepata di cozze, ben riuscita anche se leggermente troppo salata. Di ottima fattura i primi: eccellenti le trofie al ragù di aragosta, attirano anche i ravioli saltati al burro e bottarga, il risotto ai frutti di mare e le immancabili orecchiette con cime di rapa e acciughe. Anche qui i prezzi sono abbordabili e vanno dai 10 ai 15 euro.
Come secondo si può optare per il ricchissimo fritto della casa, disponibile in due diverse versioni (da 10 o da 15 euro) con calamari, triglie, sardine e gamberetti. La zuppa di pescatrice e i "carabineros" in crosta di patate sono piacevoli variazioni, ma il meglio lo offre il banco del pesce fresco: pesce spada, tonno, orate e branzini, coda di rospo da preparare al sale o alla griglia, oltre ad aragoste, astici, gamberi, scampi e polpo. Per i più esigenti il ristorante offre anche due tipologie di caviale, Kaluga russo o Beluga iraniano (dai 25 euro in su). Meno soddisfacente l'offerta di dessert, che si limita a qualche torta artigianale e al classico sorbetto di limone. Menzione speciale invece per i vini: assortimento ottimo e ben selezionato, dallo splendido Vermentino Lunae alla Ribolla Gialla della Tunella. Limoncello, mirto o amaro offerti dalla casa.