Zubeyir Ocakbasi Hot
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Indirizzo
Via / piazza
Bekar Sk 28
Città
Istanbul
Regione
ESTERO
Stato estero
Turchia
Informazioni
Orari
sera
Coperti
120
Prezzi
25-30 €
Carte di credito
Sì
Note
Prenotazione consigliata
Contatti
Telefono
+90 212-2933951
Telefono alternativo
+90 538-3710769
FAX
+90 212-2933950
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Opinione autore
Zubeyir Ocakbasi
2013-03-24 23:42:02
Locuste
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Recensione
Data di visita
Marzo 10, 2013
Recensione
Certe volte dei luoghi comuni bisogna fidarsi. Se ci si trova a Istanbul non si può fare a meno di mangiare kebab, e qui siamo di fronte al "miglior kebab della città", per riportare le parole degli indigeni. Sarà vero? La buona impressione è confortata non tanto dalle foto di quelle che supponiamo essere celebrità turche, che tappezzano le pareti dei tre piani di questo scenografico locale, quanto dal grande braciere che accoglie la clientela all'ingresso, primo indizio di una cucina spartana e genuina. L'arredamento e la location, a due passi dalla frequentatissima arteria pedonale Istiklal, completano il quadro di un punto di riferimento per la ristorazione della capitale: indispensabile prenotare, soprattutto nel fine settimana. Anche perché qui i ritmi di servizio sono molto compassati e l'idea del "doppio turno" non è nemmeno contemplata...
L'avvertenza iniziale è d'obbligo: non avvicinatevi nemmeno al locale se non state cercando carne alla brace. L'unica alternativa concessa dal menu sono gli antipasti, che possono essere selezionati direttamente da un ampio vassoio di portata e sono quasi tutti a base di verdure: fagioli, purè di zucca, insalate con pomodori e cetrioli, melanzane, peperoni, ma anche cacik (la versione locale dello tzatziki greco) e formaggio di pecora spalmabile sull'ottimo pane (pita o tradizionale). I prezzi sono nel complesso decisamente abbordabili, con l'eccezione delle bevande alcoliche che hanno costi sproporzionati rispetto al resto della città (7 lire turche per una birra da 33 cl) anche se comunque bassi per le abitudini nostrane. L'acqua, in compenso, è compresa nel prezzo e i bicchieri vengono costantemente riempiti.
Veniamo dunque al piatto forte, il kebab o kebap vero e proprio: come si sa, la parola indica semplicemente la carne arrostita, mentre la variante più comune dalle nostre parti (quella sullo spiedo girevole) è denominata doner kebab. Di conseguenza nella lista si trova un po' di tutto: carne di agnello, di manzo o di pollo, sotto forma di polpette, spiedini o salsicce. Da provare i cop sis (bocconcini di agnello), l'urfa kebab (spiedini di carne di agnello), l'immancabile patlicanli kebab (con melanzane grigliate) o, per chi ha meno pazienza, il piatto di kebab misto. In tutti i casi, come spiega diligentemente il personale, il modo migliore per consumarlo è avvolgerlo nelle sfoglie di pita insieme ai relativi condimenti. Qualità della carne e della cottura sono di primo livello e assicurano la soddisfazione; non si può dire lo stesso per i dolci, sia per la scelta limitata - il che è un assurdo in una città come Istanbul, votata alla pasticceria d'altissima scuola - sia per la natura dei piatti. In particolare desta perplessità il dessert più gettonato, una sorta di dolcissima mela cotogna servita con abbondante burro... Non per tutti i palati, diciamo così.
L'avvertenza iniziale è d'obbligo: non avvicinatevi nemmeno al locale se non state cercando carne alla brace. L'unica alternativa concessa dal menu sono gli antipasti, che possono essere selezionati direttamente da un ampio vassoio di portata e sono quasi tutti a base di verdure: fagioli, purè di zucca, insalate con pomodori e cetrioli, melanzane, peperoni, ma anche cacik (la versione locale dello tzatziki greco) e formaggio di pecora spalmabile sull'ottimo pane (pita o tradizionale). I prezzi sono nel complesso decisamente abbordabili, con l'eccezione delle bevande alcoliche che hanno costi sproporzionati rispetto al resto della città (7 lire turche per una birra da 33 cl) anche se comunque bassi per le abitudini nostrane. L'acqua, in compenso, è compresa nel prezzo e i bicchieri vengono costantemente riempiti.
Veniamo dunque al piatto forte, il kebab o kebap vero e proprio: come si sa, la parola indica semplicemente la carne arrostita, mentre la variante più comune dalle nostre parti (quella sullo spiedo girevole) è denominata doner kebab. Di conseguenza nella lista si trova un po' di tutto: carne di agnello, di manzo o di pollo, sotto forma di polpette, spiedini o salsicce. Da provare i cop sis (bocconcini di agnello), l'urfa kebab (spiedini di carne di agnello), l'immancabile patlicanli kebab (con melanzane grigliate) o, per chi ha meno pazienza, il piatto di kebab misto. In tutti i casi, come spiega diligentemente il personale, il modo migliore per consumarlo è avvolgerlo nelle sfoglie di pita insieme ai relativi condimenti. Qualità della carne e della cottura sono di primo livello e assicurano la soddisfazione; non si può dire lo stesso per i dolci, sia per la scelta limitata - il che è un assurdo in una città come Istanbul, votata alla pasticceria d'altissima scuola - sia per la natura dei piatti. In particolare desta perplessità il dessert più gettonato, una sorta di dolcissima mela cotogna servita con abbondante burro... Non per tutti i palati, diciamo così.
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