Nonna Maria Osteria Hot
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0Add
Indirizzo
Via / piazza
via Macedonio Melloni angolo via Fratelli Bronzetti 9
Città
Milano
Regione
Lombardia
Provincia
Milano
Informazioni
Giorno di chiusura
domenica
Orari
mezzogiorno e sera
Coperti
48+12 esterni
Prezzi
30-35 €
Carte di credito
Sì
Contatti
Telefono
02-49436609
Telefono alternativo
339-5702938
Sito internet
E-mail
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Opinione autore
Nonna Maria Osteria
2012-05-24 11:17:35
Locuste
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Opinione inserita da Locuste 24 Mag, 2012
Ultimo aggiornamento: 04 Settembre, 2015
#1 recensione - Guarda tutte le mie opinioni
Ultimo aggiornamento: 04 Settembre, 2015
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Recensione
Data di visita
Agosto 28, 2015
Recensione
Il binomio tra cucina romana e atmosfere milanesi è indiscutibilmente una carta vincente: Giulio Pane e Ojo, dopo anni di successi, è diventato una vera e propria istituzione del capoluogo lombardo e ben presto è stato affiancato da altri ristoranti analoghi. Nello stesso filone si inserisce questa osteria inaugurata nel giugno 2011, figlia di un'abile operazione comunicativa, ma non per questo artefatta o derivativa: il gestore, Massimo, è un romano verace e il menu è un omaggio alla tradizione (quella della nonna Maria, appunto). Anche l'atmosfera è esattamente quella che ci si aspetta, tra tavoli e sedie di legno, insegne d'epoca alle pareti e prezzi non troppo alti per Milano. Cosa manca? Ah, sì: il cibo. E qui, purtroppo, qualche perplessità rimane: alcune preparazioni non convincono del tutto, e soprattutto la povertà dei condimenti (forse per un'eccessiva cautela nei confronti dei palati nordici?) finisce per penalizzare piatti nati per sapori forti e decisi.
Antipasti ridotti ma interessanti, a cominciare dalle caratteristiche puntarelle con le alici; in stagione non possono mancare i carciofi in umido e i carciofi crudi con rughetta e scaglie di pecorino, che risultano però troppo delicati e non abbastanza incisivi. Completa l'offerta il tortino di pecorino. I primi, al di là di zuppe e minestre della casa, sono ovviamente a base di pasta: spaghetti cacio e pepe, bucatini all'amatriciana, rigatoni alla gricia e se si è fortunati la carbonara, ma anche i più originali gnocchetti carciofi e bottarga. Porzioni abbondanti, sapori rispettosi della tradizione ma, come detto, talvolta eccessivamente delicati. Diversi anche i piatti fuori lista, tra cui spiccano gli invitanti ma non del tutto riusciti gnocchi con cozze, carciofi e pomodorini.
Nei secondi piatti emergono pregi e difetti di cui si diceva: la celebre coda alla vaccinara (fuori menu) è servita in una versione decisamente "light", senza pomodoro e nel brodo di cottura. In lista anche l'abbacchio alla scottadito, il mezzo cotto di Nonna Maria (girello di manzo alla rucola) e il pollo alla cacciatora, oltre a un tocco di mare con la padellata di spada all'isolana (pomodori secchi, carciofini e pinoli). Ottimi, senza riserve, i dolci fatti in casa, in particolare la ricca torta di ricotta, cioccolato e mele e il tortino di cioccolato. Piccola ma ben selezionata la cantina: l'occasione può essere propizia per provare un vino laziale poco noto come il Cesanese del Piglio delle cantine Terenzi. In pausa pranzo convenienti offerte speciali, con menu completo a 10 euro, mentre a cena si resta agevolmente sui 35.
Antipasti ridotti ma interessanti, a cominciare dalle caratteristiche puntarelle con le alici; in stagione non possono mancare i carciofi in umido e i carciofi crudi con rughetta e scaglie di pecorino, che risultano però troppo delicati e non abbastanza incisivi. Completa l'offerta il tortino di pecorino. I primi, al di là di zuppe e minestre della casa, sono ovviamente a base di pasta: spaghetti cacio e pepe, bucatini all'amatriciana, rigatoni alla gricia e se si è fortunati la carbonara, ma anche i più originali gnocchetti carciofi e bottarga. Porzioni abbondanti, sapori rispettosi della tradizione ma, come detto, talvolta eccessivamente delicati. Diversi anche i piatti fuori lista, tra cui spiccano gli invitanti ma non del tutto riusciti gnocchi con cozze, carciofi e pomodorini.
Nei secondi piatti emergono pregi e difetti di cui si diceva: la celebre coda alla vaccinara (fuori menu) è servita in una versione decisamente "light", senza pomodoro e nel brodo di cottura. In lista anche l'abbacchio alla scottadito, il mezzo cotto di Nonna Maria (girello di manzo alla rucola) e il pollo alla cacciatora, oltre a un tocco di mare con la padellata di spada all'isolana (pomodori secchi, carciofini e pinoli). Ottimi, senza riserve, i dolci fatti in casa, in particolare la ricca torta di ricotta, cioccolato e mele e il tortino di cioccolato. Piccola ma ben selezionata la cantina: l'occasione può essere propizia per provare un vino laziale poco noto come il Cesanese del Piglio delle cantine Terenzi. In pausa pranzo convenienti offerte speciali, con menu completo a 10 euro, mentre a cena si resta agevolmente sui 35.
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