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Osteria dell'Acquabella
 
Osteria dell'Acquabella 2012-05-08 22:29:24 Locuste
Voto medio 
 
7.5
Qualità 
 
7.5
Quantità 
 
8.0
Servizio 
 
8.0
Prezzo 
 
6.5
Opinione inserita da Locuste    08 Mag, 2012
Ultimo aggiornamento: 09 Mag, 2012
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Ossobuco

Recensione

Data di visita
Dicembre 14, 2010
Recensione
Un tempo teatro di scollacciate canzoni da osteria, poi zona residenziale per agiati professionisti, Porta Romana è diventata negli anni uno dei gangli vitali della Milano "by night". Ora il cerchio si chiude e si torna alle osterie: più o meno antiche, ma genuinamente depositarie di quel poco di tradizione gastronomica che la città della Madunina può ancora vantare. L'Osteria dell'Acquabella nasce, o meglio rinasce nel 2003 per iniziativa dei figli di Mario Artuso, storico ristoratore milanese che gestiva un locale con lo stesso nome in piazzale Susa, ed è oggi uno dei pochissimi indirizzi a cui si possano gustare i veri piatti tipici della città, sia pure con qualche contaminazione piacentina (del resto appropriata, visto che la via Emilia è a pochi passi). L'atmosfera è rilassata e amichevole, il rapporto qualità-prezzo - per una volta - di tutto rispetto.

Il menu è semplice e senza fronzoli: impossibile prendere cantonate, ma se proprio non si vuole sbagliare la strategia vincente è affidarsi ai consigli del personale. Sicuramente opportuno iniziare da un assaggio dell'ottima raspadura lodigiana (per chi non lo sapesse, sottilissime sfoglie di formaggio grana), il migliore tra gli antipasti, che comprendono anche salame, prosciutto crudo e coppa, nervetti, insalata russa e tartine di pane caldo. Fra i primi, il più gettonato è naturalmente l'impeccabile risotto alla milanese, tanto essenziale quanto prelibato; da provare anche il risotto al salto (ripassato in padella), la pasta e fagioli o il risotto al Buttafuoco. Il non plus ultra è però il piatto unico della casa: ossobuco di vitello con risotto, 18 euro ben spesi sia per qualità della carne - e del midollo - che per abbondanza delle porzioni.

Chi invece volesse optare per un altro secondo può gettarsi sulla cotoletta alla milanese oppure su una serie di altre preparazioni di carne meno "locali": punta di vitello al forno, filetto alla Bonarda, controfiletto ai ferri. Attira parecchio, e non soltanto per la presentazione, la bistecca del magutt (muratore), dove la bistecca sta solo nel nome: si tratta di un corposo piatto di polenta e gorgonzola. Tra i dolci al carrello, oltre ai classici tiramisu e salame di cioccolato, spiccano la sbrisolona secca o "bagnata" (di liquore all'anice) e la torta bruta ma buona al cioccolato. La cantina è molto ben fornita e diviso per regioni: vista la zona, è bene puntare sul San Colombano, unica DOC della provincia, e in particolare sul Mombrione riserva della cantina Nettare dei Santi.
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