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Trattoria nelle Vigne
 
Trattoria nelle Vigne 2012-05-25 20:37:39 Locuste
Voto medio 
 
7.8
Qualità 
 
8.0
Quantità 
 
9.0
Servizio 
 
7.0
Prezzo 
 
7.0
Opinione inserita da Locuste    25 Mag, 2012
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Recensione

Data di visita
Giugno 28, 2008
Recensione
Qualche volta l'apparenza e il nome ingannano, ma non nel caso di questa rinomata trattoria dell'albese che si trova, alla lettera, "nelle vigne", nel senso che è persino difficile vederla, incastrata com'è tra i filari. E del resto sarebbe difficile immaginare una location diversa, tra le colline solcate a perdita d'occhio dalle viti che tanto prestigio hanno dato a queste terre. Il panorama è eccezionale, l'interno del locale non è da meno con le sue decine di bottiglie schierate alle pareti (alcune di gran pregio); d'estate si può mangiare anche all'esterno sotto l'ombroso pergolato. Peccato solo che quest'ambientazione incantevole sia penalizzata da un servizio a volte un po' meccanico e trascurato.

La formula a menu fisso, se da un lato penalizza un po' la fantasia, dall'altro consente di gustare a prezzi contenuti (24 euro più bevande) un esorbitante compendio della cucina di Alba e dintorni dalla A alla Z. Si comincia con un quintetto di antipasti che fa rabbrividire anche gli stomaci più allenati: le eccellenti acciughe in salsa di nocciole sono seguite, nell'ordine, da pane fritto e lardo, insalata alla langarola (lattuga, sedano, pollo, formaggio e peperoni), vitello tonnato all'antica e, tanto per chiudere in bellezza, peperonata al tonno. Mix letale, soprattutto nella stagione estiva... Per sopravvivere serve un bicchiere di vino e qui c'è solo l'imbarazzo della scelta: dall'ottimo Dolcetto Sorì Bartu al Barbera Prunotto, fino ad arrivare al Barolo della cantina Elio Grasso.

Chi supera la prova antipasti è accolto da due primi altrettanto "leggeri": ravioli dal plin con burro, rosmarino e formaggio e un altro classico della zona, i tajarin alla salsiccia. Non sono da meno anche i secondi con il corposo stinco di bue e il più delicato coniglio alla piemontese, servito con contorno di fagiolini. Tra i dolci immancabili il bonnet e la panna cotta, ma a rivelarsi interessante è soprattutto il semifreddo al torroncino. Dopo il caffè (ed eventualmente il Barolo chinato...) la sensazione di pienezza è totale; la cucina della trattoria, in ultima analisi, resta di ottimo gusto nonostante l'enorme mole di visitatori che la costringe purtroppo a ritmi da mensa aziendale.
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