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Agriturismo Da Simone
 
Agriturismo Da Simone 2013-07-30 07:24:14 Locuste
Voto medio 
 
8.3
Qualità 
 
7.0
Quantità 
 
9.0
Servizio 
 
8.0
Prezzo 
 
9.0
Opinione inserita da Locuste    30 Luglio, 2013
Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 2013
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Recensione

Data di visita
Luglio 27, 2013
Recensione
Quando hai a disposizione una location eccezionale, che a pochissimi chilometri da Lecco e dopo una breve salita ti permette di godere di una superba vista sul lago e le cime circostanti, il grosso del lavoro l'hai già fatto. Simone fa bene anche il resto, nel senso che produce da sé la maggior parte delle materie prime - salumi e formaggi, carni e frutta - e le assembla in una solida cucina montanara a metà strada tra le province della Lombardia (Bergamo non è certo lontana). Aggiungeteci le porzioni estremamente generose e un prezzo davvero d'altri tempi (25 euro tutto compreso) e avrete il quadro di un locale da mangiate pantagrueliche, in grado di mettere in difficoltà anche gli stomaci più allenati. Il problema, semmai, è trovarlo: nascosto da uno splendido bosco di castagni, il ristorante va raggiunto a piedi attraverso una stradina sterrata priva di cartelli o indicazioni. Vale la pena di tentare la sorte...

Come c'è da aspettarsi il menu è del tutto impermeabile al variare delle stagioni: adattissimo per la stagione invernale, meno per quella estiva nonostante la frescura dei boschi. Si comincia comunque con un ricco antipasto di salumi: speck, salame, lardo e un'ottima bresaola accompagnati da verdure sott'olio (peperoni, melanzane, cipolle e cetriolini). Giusto per mettere le cose in chiaro, a ritmo fin troppo elevato arrivano poi in tavola tre primi piatti: la palma del migliore spetta decisamente ai casonsei (casoncelli), tipici del bergamasco ma assai diffusi anche nei dintorni di Lecco, qui nella loro versione più riuscita con abbondante burro e parmigiano. Meno convincente il risotto con verdure e pomodorini mentre non deludono gli immancabili pizzoccheri, il piatto più caratteristico di questa zona. Il tutto è generosamente innaffiato da caraffe di un onesto rosso della casa.

Dopo una doverosa pausa per "metabolizzare" la prima parte del pasto, si riprende con i secondi e anche qui c'è poco da scherzare: in tavola, infatti, diventa protagonista la polenta, prima con i funghi e poi soprattutto con il cinghiale in umido, vera specialità della casa. Le dosi sono oceaniche, ma è opportuno lasciare un po' di spazio anche per la grigliata mista di carne con salsicce, costine e pollo. Il colpo di grazia, per chi ancora non fosse finito ko, lo danno i dolci come la crostata della casa e soprattutto le tipiche castagne al miele, mentre in estate i sorbetti danno un po' di sollievo. Limoncello e grappa finali sono inclusi nel prezzo e agevolano la digestione, insieme alla camminata verso la strada principale che - scarsa illuminazione a parte - permette anche di ammirare il panorama.
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