Opinione scritta da Locuste

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Bar & Pub
 
2016-01-12 11:37:42 Locuste
Opinione inserita da Locuste    12 Gennaio, 2016
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Gennaio 08, 2016
Recensione
Birre artigianali dei migliori birrifici italiani (Brewfist, Retorto...) in un locale nuovo di zecca che offre anche hamburger e piatti caldi. Servizio un po' caotico ma bella atmosfera.
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Ristoranti
 
2016-01-04 14:08:11 Locuste
Voto medio 
 
7.3
Qualità 
 
7.5
Quantità 
 
8.0
Servizio 
 
8.0
Prezzo 
 
5.5
Opinione inserita da Locuste    04 Gennaio, 2016
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Dicembre 30, 2015
Recensione
L'ambientazione elegantemente "minimal", i libri di cucina esposti all'ingresso (da Cracco a Cedroni), il menu scritto in vezzosi tratti di gesso sulle grandi lavagne alle pareti: il nuovo Bistrot di Sassari non nasconde affatto le sue ambizioni da piccolo, ma raffinato ristorante alla moda. E in effetti, sfruttando l'ormai affermata formula dell'hamburgeria gourmet, il locale ha impiegato pochissimo tempo per conquistare il pubblico della "Sassari bene" che anima il passeggio nella centralissima piazza d'Italia. Le preparazioni sono tutto sommato semplici, ma godono di ingredienti ricercati e di un tocco di creatività; i prezzi, forse un po' troppo elevati per il contesto cittadino, sono compensati da un'atmosfera accogliente ma mai sopra le righe.

Il menu varia di giorno in giorno, ma non mancano mai gli antipasti di mare freschi, che da soli possono costituire un piatto unico (22 euro). Anche i primi si ispirano soprattutto alle atmosfere marinare: troviamo così i tagliolini con cannolicchi, gorgonzola e bottarga, la pasta fresca al tonno rosso, pachino e pinoli oppure con cozze e carciofi, per finire - in stagione - con le prelibate linguine ai ricci (tutto dai 12 ai 15 euro). La ben fornita cantina propone una serie di vini bianchi e rossi provenienti dalle principali aziende dell'isola: noi abbiamo provato l'ottimo e sorprendente Cagnulari Fiara delle cantine Galavera di Usini.

Si cambia decisamente atmosfera con la vera specialità della casa, gli hamburger: la connotazione regionale qui è data dal pane carasau, che sostituisce il panino fungendo anche da... gustoso piatto di portata. L'assortimento è notevole: si passa dal burger di Black Angus da 300 grammi con provola, cipolla rossa e bacon a quello Scottish da 225 con funghi, prosciutto crudo e scaglie di grana. Il meglio, però, lo offre il burger di Chianina da 380 grammi (20 euro), con lardo di colonnata, brie, speck e funghi Antunna grigliati. In alternativa ai burger, salmone in salsa teriyaki o tonno rosso scottato al sesamo con verdurine in tempura: ulteriori esempi della versatilità di una cucina decisamente moderna.
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Ristoranti
 
2015-12-23 08:43:14 Locuste
Voto medio 
 
7.4
Qualità 
 
8.5
Quantità 
 
9.5
Servizio 
 
9.0
Prezzo 
 
2.5
Opinione inserita da Locuste    23 Dicembre, 2015
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Dicembre 17, 2015
Recensione
Quello che per i milanesi era il Porcao, punto di riferimento per la cucina brasiliana e il churrasco, oggi si è trasformato nel quattordicesimo locale di una catena che vanta "filiali" in tutto il Brasile e in Giappone a Tokyo e Osaka. Non si tratta però di una retrocessione, tutt'altro: quella del Barbacoa è un'operazione di alto profilo a tutti i livelli, dall'ambiente elegante al servizio inappuntabile, fino ad arrivare a una qualità eccellente delle materie prime. Siamo di fronte insomma al miglior ristorante brasiliano di Milano, frequentato quotidianamente da personaggi dello sport e dello spettacolo, e la logica conseguenza è il prezzo: non meno di 60 euro per un pasto completo. Ma vale davvero la pena di concedersi almeno una volta questo lusso.

Le enormi sale del ristorante, arredate però con gusto e sobrietà, accolgono i visitatori in un ambiente tranquillo e ben organizzato. La formula è semplicissima: buffet self-service di antipasti e insalate, seguito da carni a volontà, servite direttamente al tavolo come da tradizione brasiliana. Ai clienti viene consegnato un gettone, verde da un lato e rosso dall'altro, da girare quando non si vuole più essere serviti. Il tutto ha un costo di 43 euro, più 4 euro di coperto, escluse bevande o frutta o dolci.
Gli antipasti, per quanto eccellenti, sono una vera e propria trappola: meglio cercare di limitarsi per lasciare spazio al piatto forte, anche se il buffet è davvero invitante e comprende tra l'altro prosciutto al coltello, tartare e formaggi, verdure sott'olio e sott'aceto, caponata, funghi, carpaccio di pesce spada, insalata di farro, caprese, patate al forno... Difficile non gettarsi a capofitto sul piatto!

Il gioco però vale la candela: ben presto al tavolo - a ritmo forse fin troppo serrato - cominciano ad arrivare succulenti spiedi stracolmi di ogni possibile taglio di carne, dai più canonici ai più esotici, tutti serviti fino a esaurimento. Davvero straordinari la classica picanha, la "gobba di bue", il "baby beef" (punta di codone di manzo), lo scamone e la fraidinha (un particolare taglio dell'addome); a completare l'opera anche asado, biancostato, spinacino ed entrecote, e poi altre carni come tacchino con pancetta, coscia di pollo, salsiccia e lonza di maiale. Su richiesta si possono assaggiare prelibatezze come spalla di agnello e cuoricini di pollo. Il consiglio è (se possibile) di non fermarsi al primo giro e, nonostante il sovrapprezzo, di assaggiare anche l'ottimo ananas alla griglia, che oltretutto agevola la digestione! Cena da accompagnare obbligatoriamente con dell'ottima e leggera caipirinha, anche se la cantina può contare su un vasto assortimento di vini italiani e internazionali.
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Bar & Pub
 
2015-12-09 16:26:18 Locuste
Opinione inserita da Locuste    09 Dicembre, 2015
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Novembre 20, 2015
Recensione
Ottimo assortimento di birre artigianali alla spina per questo grazioso locale di Sesto. Taglieri e panini di qualità. Prenotazione consigliata nel weekend.
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Ristoranti
 
2015-11-27 17:57:21 Locuste
Voto medio 
 
6.6
Qualità 
 
6.5
Quantità 
 
6.5
Servizio 
 
6.0
Prezzo 
 
7.5
Opinione inserita da Locuste    27 Novembre, 2015
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Novembre 24, 2015
Recensione
Dopo il successo del locale principale in via Lecco, ha aperto anche nel trendyssimo quartiere Isola questa hamburgeria che si autodefinisce "Italian Fast Food" e che fa dell'assoluta essenzialità il suo cavallo di battaglia. Il menu, in effetti, è quanto di più semplice si possa immaginare: l'hamburger è presentato "nudo e crudo" (per fortuna non letteralmente), con pochissime varianti e senza invenzioni astruse, ma con la possibilità di aggiungere ingredienti a piacimento. Il risultato è un panino rapido, leggero e digeribile, ma onestamente un po' anonimo: paradossalmente, allo "Special" manca proprio una caratteristica speciale che permetta di distinguersi dalle altre miriadi di hamburgerie attive in città. E anche i prezzi sono in linea con la media: dai 7,50 ai 12 euro a panino.

Gli hamburger sono tutti da 200 grammi e in "sole" 5 versioni: classico, cheese bacon, Specialburger (con melanzane, cipolla caramellata, salsa di pomodoro, lardo, pecorino di Pienza), Superburger (con spinaci freschi, verza, peperoni grigliati) e Megaburger (con pomodori San Marzano, friarielli, capocollo e caciocavallo), oltre alla specialità della casa con ingredienti che variano di mese in mese. Tutti sono proposti anche in versione vegana, con hamburger di seitan o di soia. Ogni panino si può inoltre personalizzare con l'aggiunta di vari ingredienti, dall'uovo al tegamino all'avocado, passando per le olive taggiasche.

Il resto del menu prende appena mezza paginetta: due versioni più o meno ricche di insalate, patatine rustiche (con la buccia e accompagnate da spezie), chicken nuggets e i dessert del giorno. Da bere, oltre alle classiche bibite, qualche birra in bottiglia (Nastro Azzurro, Menabrea, Peroni) e alla spina, oltre a una ristretta proposta di vini. Tutto senza fronzoli, in piena coerenza con l'idea di base: forse anche troppo per chi volesse andare oltre un semplice "pit stop".
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Ristoranti
 
2015-11-10 15:08:00 Locuste
Voto medio 
 
8.1
Qualità 
 
8.5
Quantità 
 
9.0
Servizio 
 
6.0
Prezzo 
 
9.0
Opinione inserita da Locuste    10 Novembre, 2015
Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 2015
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Dicembre 18, 2015
Recensione
Mangiare pesce freschissimo a volontà, senza dover ipotecare la casa a fine pasto: il sogno proibito di ogni buongustaio milanese può diventare realtà grazie a Zio Ninì, una friggitoria senza pretese che in poco tempo si è trasformata in una sorta di Mecca per gli amanti della cucina marinara. Certo, bisogna accontentarsi di un ambiente informale, senza fronzoli nel servizio e in una zona decisamente periferica (a un passo dall'ingresso autostradale di viale Certosa); dire che ne valga la pena è però un eufemismo, se si può far conto su frutti di mare, ricci e pesce di giornata introvabili altrove, oltre che su porzioni davvero debordanti e prezzi contenuti. In estrema sintesi, un indirizzo da tenere assolutamente presente.

La cosa più semplice di tutte da queste parti è fare il conto: tutto, ma proprio tutto, costa 10 euro, dall'antipasto al secondo fino alla bottiglia di vino (il dessert fa eccezione: appena 3 euro). E a mezzogiorno il menu completo è proposto, quasi inevitabilmente, alla stessa cifra. Più che affidarsi al menu, comunque invitante, conviene lasciarsi ispirare dallo scenografico bancone all'ingresso, traboccante di pesce di giornata: prelibatezze come i ricci di mare freschi rischiano altrimenti di andare perdute. Nella lista compaiono in ogni caso antipasti di tutto rispetto come gamberi di Mazara, polpo alla barlettana, scampi di Manfredonia e il curioso "sushi alla pugliese" di frutti di mare; il top si raggiunge con i piatti a base di cozze, in particolare il "mix di cozzerie" che comprende anche vongole, cannolicchi e fasolari.

Un corposo elenco di gratinati, dalle cozze alle capesante, e le sfiziose polpettine marittime introducono ai primi: zuppette di moscardini, di crostacei o di seppie e poi naturalmente la pasta. Qui c'è poco da scegliere, nel senso che bisogna affidarsi alla fantasia del cuoco e alla disponibilità del pescato: il risultato è quasi sempre soddisfacente. Altro cavallo di battaglia della casa è il fritto misto imperiale dello Zio Ninì, un oceanico (ma digeribile) piattone di alici, scorfani, calamari e quant'altro: una porzione basterebbe per l'intero tavolo. In alternativa, frittura di paranza e pesci di ogni tipo: noi abbiamo provato una più che discreta ricciola al sugo di pomodoro e un superlativo calamaro ripieno con uova e formaggio. Il vino della casa è in bottiglia (un Trebbiano più che dignitoso, ma anche Falanghina o Arneis) e completa nel modo più adeguato un'offerta decisamente sorprendente.
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Ristoranti
 
2015-11-03 10:12:05 Locuste
Voto medio 
 
7.3
Qualità 
 
8.0
Quantità 
 
7.5
Servizio 
 
8.0
Prezzo 
 
5.5
Opinione inserita da Locuste    03 Novembre, 2015
Ultimo aggiornamento: 03 Novembre, 2015
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Ottobre 31, 2015
Recensione
Svizzera e buona tavola: due concetti che non sempre si sposano al meglio. Eppure alcuni cantoni della Confederazione godono di una tradizione gastronomica magari non troppo variegata, ma solida e degna di nota: è il caso del Canton Ticino, che rivaluta la bassa reputazione della cucina elvetica con le prelibatezze dei suoi "grotti" (con significativa variante fonetica rispetto ai "crotti" lombardi). A Mendrisio c'è addirittura un'intera via - in ripida salita - dedicata "alle cantine", dove da sempre il vino si produce e si consuma. Da sempre o perlomeno dagli anni Trenta del Novecento, quando Abbondio Calderari, detto "Bundi", aprì il suo locale ai piedi del Monte Generoso: oggi un ristorante di successo, amatissimo per le sue specialità montanare e i suoi prezzi tutto sommato abbordabili. Anche per questo, è importante prenotare!

La specialità regina del Grotto è la polenta al camino: si parla naturalmente di polenta "taragna", ossia a base di farine miste di mais e grano saraceno. Qui viene servita davvero con ogni tipo di condimento: i classici funghi, gorgonzola (ottimo e abbondante) e brasato, ma anche quaglie, coniglio, lumache, mortadella e fagioli, e a seconda della stagione selvaggina in salmì (squisito il capriolo, in alternativa cinghiale) o capretto. Su ordinazione c'è anche la cassoeula, ovviamente in versione svizzera. Non è finita: a completamento del menu ci sono le polente "paciugate", cioè quelle servite con latte, uova, cipolla, pancetta o salame, e poi la classica polenta uncia (con burro e salvia) o la polenta cunscia, con formaggio. Il tutto è disponibile in porzione normale o in "porzione Bundi", decisamente più abbondante.

Di fronte a tutto questo ben di Dio c'è davvero poco da aggiungere, anche se il menu offre comunque una serie di interessanti ammennicoli: affettati misti, lardo, salamino e carne secca, busecca (trippa), formaggi vari, e in estate vitello tonnato o roastbeef. Anche la polenta può essere sostituita con gli stessi condimenti da tagliatelle o, incredibile a dirsi, patatine. Un assaggio lo meritano sicuramente i dolci, in particolare i gelati: delizioso quello all'uva americana, servito con grappa o vino, ma anche il gelato alla mela con Calvados e il gelato alle noci con nocino hanno il loro perché. Capitolo vino: il Merlot della casa, da consumare rigorosamente in tazza, fa egregiamente il suo dovere, ma alle pareti spiccano bottiglie di tutte le principali cantine del territorio. E il conto finale è meno elevato di quanto si possa pensare: per 45 franchi a testa (circa 40 euro) si può mangiare e bere a volontà.
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Ristoranti
 
2015-10-16 20:58:22 Locuste
Voto medio 
 
7.0
Qualità 
 
7.0
Quantità 
 
7.5
Servizio 
 
7.5
Prezzo 
 
6.0
Opinione inserita da Locuste    16 Ottobre, 2015
Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 2015
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Ottobre 06, 2015
Recensione
Insospettabile è la parola giusta: chi potrebbe mai immaginare che in una strada anonima e decentrata di Castellanza, immersa nella grigia periferia altomilanese, si celi un grazioso e accogliente albergo con 16 camere e un ristorante di tutto rispetto? Eppure la formula, indubbiamente coraggiosa, funziona: da 6 anni a questa parte i clienti arrivano con una certa frequenza e il bilancio è in attivo. Merito della cortesia dei proprietari e sicuramente anche di una cucina interessante, basata – come suggerisce il nome – sui piatti di mare. I prezzi non sono bassissimi ma in linea con la media della zona, le porzioni generose e la cantina ben fornita: ce n’è abbastanza per un secondo test.

Il menu è ricco e variegato, con piatti quasi esclusivamente a base di pesce e molluschi: insalata di mare, cozze alla marinara e carpaccio di salmone sono tra le alternative più gettonate. C’è anche l’antipasto della casa che permette un assaggio di tutte le portate. Maggiore inventiva si registra tra i primi, che presentano tra l’altro l’ottimo e per nulla scontato abbinamento tra calamari e broccoli; anche i paccheri con cozze, pinoli e calamari presentano un accostamento ottimo nell’ideazione, meno nell’esecuzione, perché il condimento risulta un po’ troppo liquido e poco amalgamato. Nulla da dire invece sugli spaghetti alle vongole e, tra i secondi, sul gustoso e abbondante tonno alla griglia con pomodori e capperi.

È tra i dolci che si registra però la vera e propria “chicca”: le strabilianti melanzane al cioccolato, fritte in pochissimo olio e poi ricoperte di “cibo degli dei”, tanto da non lasciare quasi traccia (se non nella consistenza) dell’ingrediente originale. Una prelibatezza che da sola vale una visita. Ben studiato anche l’assortimento dei vini, tra cui spiccano i bianchi della celebre cantina friulana La Tunella. Nel complesso, una graditissima sorpresa.
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Ristoranti
 
2015-09-23 21:58:55 Locuste
Voto medio 
 
7.8
Qualità 
 
8.5
Quantità 
 
8.0
Servizio 
 
7.5
Prezzo 
 
7.0
Opinione inserita da Locuste    23 Settembre, 2015
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Settembre 18, 2015
Recensione
A due passi dal Duomo di Torino, largo 4 Marzo è una piacevole e sorprendentemente tranquilla piazzetta punteggiata, nella bella stagione, dai tavolini all'aperto di numerosi locali. Uno di questi è l'affollatissimo Cianci, una piola (la tradizionale osteria piemontese) con tutti i crismi: tavoli in legno, vino sfuso, tovaglie di carta e soprattutto piatti della tradizione preparati in maniera impeccabile. A pranzo il rapporto qualità-prezzo è difficilmente battibile, da verificare il menu serale: la vera difficoltà è trovare posto, visto che la cucina non accetta prenotazioni... In compenso, però, il servizio è rapido come si conviene a una zona di grande passaggio, e le porzioni molto generose.

Gli antipasti, a soli 4 euro, sono sfiziosi e invitanti: eccellente la battuta di carne cruda, accompagnata da sformato di melanzane, tomini al verde e dalle vere specialità della casa: acciughe al verde, vitello tonnato e giardiniera di verdure. Difficile scegliere, ma con soli 6 euro ci si può concedere un piatto-degustazione con una serie di piccoli assaggi. Tutt'altro che piccoli sono invece i primi: tajarin o chicche (sorta di gnocchetti) con un eccellente ragù, oppure con salsiccia e broccoli, o ancora con zucchine e coste. I condimenti variano naturalmente a seconda della stagione.

Secondi di carne a prezzi sempre competitivi (7-8 euro): coniglio con peperoni, lonza alla senape con patate, involtini di vitello. Anche in questo caso il menu può variare quotidianamente. Quello che non cambia è la lista dei dolci in cui, accanto all'immancabile bunet piemontese, fa capolino una superlativa mousse di pesche e cioccolato, da non perdere. Più che discreto il vino rosso della casa, vasto assortimento di amari e liquori.

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Ristoranti
 
2015-08-28 11:05:32 Locuste
Voto medio 
 
7.6
Qualità 
 
9.0
Quantità 
 
7.5
Servizio 
 
9.0
Prezzo 
 
5.0
Opinione inserita da Locuste    28 Agosto, 2015
#1 recensione  -  

Recensione

Data di visita
Agosto 18, 2015
Recensione
Inerpicarsi lungo i tornanti che da Massa conducono alle sovrastanti Alpi Apuane è quasi un'esperienza mistica: basta percorrere poco più di 5 km e già si gode di un'incredibile vista panoramica sulla città e l'intera riviera tirrenica, dalle Cinque Terre a Torre del Lago e oltre. Sarebbe sufficiente questo per scegliere di pranzare sulla magnifica veranda del ristorante La Ruota, uno dei tanti incastonati tra gli stretti viottoli della frazione Brugiana. Ma poi c'è la cucina, almeno altrettanto strabiliante: piatti semplici e tradizionali, con ingredienti di primissima qualità (le specialità sono carni alla brace, funghi e tartufi) e sapori ai limiti del miracolo. I prezzi non sono bassissimi, ma adeguati all'eccellenza del contesto e dei piatti.

Il ristorante funge anche da pizzeria, ma è evidente che si arriva fin qua soprattutto per gustare le prelibatezze locali: a partire dagli imperdibili panigacci, tipici pani rotondi e sottili serviti con funghi porcini o con pesto. In alternativa prosciutto, carpaccio con funghi, le sfiziose uova al tartufo. Il meglio arriva però con i primi, tutti a base di pasta rigorosamente fatta in casa, così come il pane. Davvero paradisiache sono le tagliatelle ai funghi porcini; molto richiesti anche i tagliolini e i ravioli al tartufo, le lasagne verdi stordellate (ossia a pezzi e con il bordo frastagliato) e, nella stagione invernale, la polenta ai funghi.

Tra i secondi trionfa come si è detto la carne alla brace: tagliata con funghi, rucola o tartufo e l'immancabile fiorentina di chianina, sempre con accompagnamento di funghi e tartufo. A vincere su tutti i concorrenti è però il filetto, proposto in diverse varianti: con funghi, con rucola, con uova di quaglia. La versione perfetta è a nostro giudizio quella con il superbo lardo delle Apuane, aromatizzato alle erbe. Dopodiché si può passare ai dolci, con torta di riso, tiramisù e varie torte caserecce. Ben selezionata la cantina, con i vini delle cantine Cima a farla da padroni; di ottima qualità è però anche il rosso della casa. Servizio rapidissimo e molto cortese, anche se nelle serate estive il ristorante può risultare molto affollato.
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